Il turismo religioso, questo sconosciuto, come attivarlo:

Metodologia per lo sviluppo
dell'offerta turistica religiosa
Il turismo religioso, questo sconosciuto, è proprio il caso di dirlo, poichè quando si pensa a questa tipologia di offerta turistica, si finisce quasi sempre a parlare dei pellegrinaggi.

Purtroppo, la criticità per cui non si riesce ad attuare uno sviluppo concreto del turismo religioso, non è solo nell'interpretazione del significato, ma anche nella superficialità con cui talvolta sono predisposti i singoli percorsi delle Chiese storiche.

Un errore molto frequente è quello di sbilanciare l'attenzione sull'aspetto artistico delle opere di arte sacra, lo stile, il periodo storico, ecc, considerando poco l'essenza spirituale dei messaggi evangelici che il clero di ieri, ma anche il popolo, ha voluto lasciare ai posteri.

La mancata attivazione della pastorale del turismo da parte del clero, non ha certo contribuito all'organizzazione ed allo sviluppo di questo settore, ed anche laddove si è proceduto ad avviare una qualche azione, è dovuta principalmente alla forte domanda presente, non certo ad una precisa strategia.

Considerato che in molte località italiane le Chiese storiche rappresentano l'unica "attrazione turistica" presente, si comprende come questo settore sia ancora tutto da sviluppare.

Non di rado si trovano sui siti istituzionali del Comune e su quelli di servizi turistici, le descrizione delle Chiese, talvolta perfino con qualche foto, ma nulla più di questo, e questa modalità, oltre che essere abbastanza "arcaica" non certo contribuisce alla valorizzazione dei luoghi di culto, come una risorsa turistica del territorio.

Inoltre, il mancato raccordo con gli Uffici preposti della Curia, e con i responsabili delle Chiese, ad iniziare dalla definizione dei percorsi turistici religiosi, comporta spiacevoli inconvenienti, quale ad esempio l'impossibilità di poter accedere a luoghi importanti, talvolta perfino sconosciuti, che non sono sempre accessibili al pubblico, piuttosto che descrivere la Chiesa solo dall'esterno.

La metodologia proposta nell'ambito del Programma V.A.I. è stata già sperimentata per la definizione di alcuni percorsi turistici religiosi dell'Arcidiocesi di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo, avendo un buon riscontro da parte dell'utenza che ha partecipato alle visite, entusiasta per avere (ri) scoperto quel luogo di culto, con una chiave di lettura del tutto nuova.

Le azioni necessarie per la definizione dell'offerta turistica religiosa locale sono riconducibili a 4 ambiti, il primo è il censimento dei luoghi di culto che possono essere inserite in un itinerario turistico religioso, il secondo è la predisposizione dei singoli percorsi di massima, per poi effettuare uno studio spirituale, ricercando un giusto equilibrio fra gli aspetti artistici e quelli evangelici.

Il terzo ambito è la sperimentazione sul campo dei percorsi predisposti, anche al fine di verificare se si è riusciti a creare una visita interessante per l'utenza, oltre l'eventuale necessità di effettuare delle modifiche e/o delle integrazioni, rispetto all'impostazione data.

Il quarto ambito è quello della promozione dell'offerta turistica religiosa creata, che può anche prevedere due momenti distinti, infatti, nell'ipotesi in cui non si sia giunti alla definizione dei percorsi con un gruppo di lavoro dedicato, sarà necessario formare i soggetti che dovranno accompagnare i gruppi nelle visite, per poi avviare le azioni previste per informare l'utenza su questa opportunità.

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